Collezione Scasserra
Costumi
La Collezione Scasserra conta un numero considerevole di costumi interi e di singoli capi; nel Muves sono esposti 30 costumi femminili completi, oltre ad un centinaio di pezzi sciolti (copricapo, camice, maniche, corpetti, gonne, grembiuli, fazzoletti e accessori) che fanno bella mostra nelle sezioni monotematiche.
Tutto il materiale è stato raccolto nei vari paesi molisani e anche in alcuni paesi campani come Gallo e Letino che fino al secondo conflitto mondiale facevano parte della provincia di Campobasso. L’arco cronologico della datazione va dalla prima metà dell’Ottocento fino agli anni Trenta del Novecento, ovvero, dal periodo di massimo utilizzo al periodo del declino. Si tratta di vestimenta e capi prevalentemente di uso nuziale o festivo; ciò giustifica la preziosità delle stoffe, la ricercatezza dei ricami e lo sfarzo delle decorazioni in oro e argento. La maggior parte di questi costumi erano doni di nozze da parte degli sposi alle spose; le famiglie di pastori transumanti dell’area del Matese manifestavano pubblicamente il loro benessere economico attraverso la suntuosità dei costumi e dei gioielli che donavano alle novelle spose.






Gioielli
La collezione Scasserra si caratterizza anche per una corposa raccolta di gioielli che supera abbondantemente i 1000 pezzi ponendosi cosi tra le più grandi importanti d’Italia per quantità e qualità. Si tratta di ornamenti preziosi che appartengono alla categoria dell’oreficeria popolare detta comunemente “oreficeria borbonica”. Essa si caratterizza per alcuni elementi standardizzati come la bassa caratura, l’uso di pietre e perle di esiguo valore e soprattutto per il forte valore simbolico che trascende il valore puramente artistico. Tale oreficeria era destinata alle classi popolari più basse della società agricola-pastorale e serviva a ornare i costumi tradizionali in tutto il Regno di Napoli.
La quasi totalità dei pezzi della Collezione Scasserra è stata realizzata ad Agnone, un piccolo centro in provincia di Isernia che fino al 1811 faceva parte della provincia di Chieti. Questo borgo, oggi rinomato principalmente come produttore di campane, anticamente brulicava di botteghe orafe che creavano tanti di quei gioielli popolari da porsi in sfida con la stessa Napoli capitale del Regno. Si tratta di monili in oro che si datato tra la fine del ‘700 fino ai primi del ‘900 caratterizzati da una lavorazione artistica di altissimo livello; a questi si aggiungono una lunga serie di accessori in argento, che completavano e impreziosivano ulteriormente le antiche vestimenta molisane.






Foto d’epoca
La Collezione Scasserra propone anche una consistente sezione fotografica; immagini d’epoca nei vari formati che immortalano donne molisane dei vari paesi vestite con i loro caratteristici costumi consuetudinari.
Gli scatti più antichi si datano verso la fine dell’Ottocento quando la fotografia cominciò a prendere piede in tutto il Molise grazie e soprattutto alla famiglia di fotografi campobassani dei Trombetta.
Nella maggior parte si tratta di foto in cui vengono ritratte coppie di giovani contadini con i loro costumi nuziali, talvolta anche giovani madri sempre vestite in maniera tradizionale con i propri figli da mandare ai propri mariti emigrati per farne conoscere la prole, altre volte donne anziane sul letto di morte pronte per essere sepolte con i loro costumi nuziali.
Queste immagini, oltre a manifestare un certo fascino artistico sono interessanti anche per seguire la storia e l’evoluzione delle antiche vestimenta molisane oltre a capire il modo in cui venivano indossati i gioielli popolari che coprivano copiosamente i pittoreschi costumi tradizionali.



